


È stato più veloce di quanto si possa immaginare, in meno di tre anni siamo passati da tirocinanti a tutor aziendali. Abbiamo iniziato il nostro tirocinio curriculare in Eicon a fine 2017 (Marika) e inizio 2018 (Giorgio). Come i più classici degli inizi, si comincia affiancando i colleghi più senior – nel nostro caso la differenza d’età era lieve in quanto Eicon è un’azienda molto giovane – e, per le prime settimane, le cose da fare sono apparentemente semplici ma non per questo banali: bisogna tenere le orecchie ben aperte, osservare, fare domande, essere curiosi e prendere più appunti possibili. Tutto ciò serve per farti entrare nel contesto aziendale. Infatti, per quanto la SAA sia una delle facoltà con l’approccio più vicino al mondo del lavoro, quando ci si cala effettivamente nella realtà quotidiana di una società, bisogna apprenderne i linguaggi specifici, le gerarchie, i modus operandi e le tante convenzioni operative che sono proprie di ogni realtà. Per fare ciò è necessario avere pazienza e spendersi, giorno dopo giorno.
In questa fase inziale è fondamentale mostrarsi disponibili e cercare di interagire con i propri colleghi per inserirsi al meglio nel gruppo di lavoro. Per il nostro settore l’integrazione nel team è un aspetto cruciale. Bisogna riuscire a stare bene con gli altri e far stare bene gli altri con te. Al primo posto ci sono sempre le persone e, se c’è armonia, se si lavora bene insieme, vien da sé che l’output lavorativo sarà eccelso.
Passate le prime settimane si iniziano ad avere le idee un po’ più chiare sul contesto in cui si è inseriti, si capiscono le dinamiche del business e, se i punti precedenti sono stati raggiunti con naturalezza, allora la propria presenza potrà iniziare ad essere di supporto per la squadra. Le prime mansioni potrebbero sembrare “piccoli compiti”, ma non per questo meno importanti. Bisogna essere motivati, ma anche umili, e portare a termine ogni task come se fosse determinante per la business continuity dell’azienda. Se si vuole costruire qualcosa di duraturo, se si vuole crescere personalmente e professionalmente, bisogna procedere un passo alla volta. La carriera in azienda è come prepararsi per una maratona, ci sono dei tempi minimi di allenamento, andare troppo veloce può essere controproducente. Il nostro consiglio è quello di godersi il percorso, di imparare a conoscere sé stessi e l’ambiente circostante, di mettere a fuoco i propri obiettivi e di scegliere, conseguentemente, il proprio passo.
Giorno dopo giorno passano le settimane e i tre mesi di tirocinio curriculare volano. Tendenzialmente, se ci si è trovati bene reciprocamente, il percorso continua. Le forme contrattuali per il rinnovo sono differenti a seconda del momento e delle esigenze della realtà aziendale.
Superato il primo anno, il “rodaggio” è compiuto. Siamo diventati parte integrante di un gruppo coeso e produttivo. Tuttavia, essendo il contesto aziendale in continua evoluzione, l’espansione del business e il normale turnover dei colleghi portano alla nascita di nuove posizioni da ricoprire e nuovi lavori da apprendere. Quindi, per cogliere tutte le opportunità, è sempre importante essere proattivi e intuire in anticipo i cambiamenti che avverranno.
Il cambiamento più grande è sicuramente avvenuto nel 2020, contestualmente al primo lockdown.
Nonostante la nostra sia un’azienda digital il primo impatto con lo smart working è stato, a tratti, disorientante. A causa della situazione contingente, ci sono state alcune settimane di cassa integrazione, parziale o totale, a seconda delle mansioni. Come spesso accade, ci si sente sempre pronti al cambiamento, ma, quando questo arriva (ed è imposto) ci si ricorda che, forse, non si è preparati abbastanza.
Dal canto nostro, essendo da poco nel mondo del lavoro e avendo avuto esperienze sfidanti nel contesto universitario SAA, non ci siamo persi d’animo. Abbiamo continuato ad essere propositivi, oltre che più determinati di prima, ed è stato proprio questo a fare la differenza. Mantenere alta la concentrazione e l’attenzione anche a distanza, anche da soli, anche in un contesto incerto, ci ha portato a gestire progetti più ampi e importanti. Così il 2020 è proseguito all’insegna di una nuova normalità, a cui ci siamo abituati e da cui abbiamo potuto trarre il meglio. L’esserci applicati, anche al di fuori della nostra zona di confort e del nostro ruolo, ha portato a dei riconoscimenti concreti e a nuove responsabilità, l’essere tutor per nuovi
tirocinanti è una di queste.
In conclusione, il più grande valore aggiunto della formazione in SAA, è sicuramente la sua interdisciplinarietà. L’aver studiato materie differenti, il poter essere stati contaminati da testimonianze aziendali concrete, i crediti liberi e i molteplici lavori di gruppo (anche con studenti internazionali), sono stati tutti elementi fondamentali per costruire quel pensiero trasversale, critico ed emotivo che ci ha permesso di accogliere e affrontare con determinazione le sfide che, ad oggi, il mondo del lavoro ci ha presentato.